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La Chiesa dello Spirito Santo, meglio conosciuta come chiesa di San Cono, è l’edificio di culto più antico presente nel centro abitato. Originariamente, infatti, era la cappella privata annessa al palazzo baronale della famiglia Trigona di Piazza Armerina che fin dal XVII secolo acquisì la proprietà del feudo su cui venne edificato il paese. Non è ancora certa la data della sua edificazione e la più antica attestazione della sua esistenza è contenuta nella Vita del Beato Cono Abbate dell’ordine di San Basilio scritta dal gesuita Giacomo Muccione tra il 1611 e il 1631. In tale biografia è possibile leggere: “presso Piazza ci è in un’ fego una chiesa detta medesimamente San Cono”.

Elevata a parrocchia il 18 maggio del 1785, per volontà del marchese Ottavio Maria Trigona e grazie all’autorizzazione del vescovo di Siracusa, mons. Giovanni Battista Alagona, fu sede parrocchiale fino al 1868, anno in cui divenne Rettoria della nuova chiesa Madre, divenuta parrocchia e dedicata a Santa Maria delle Grazie.

La chiesa, in stile barocco-dialettale, è ad unica navata con la volta impreziosita da affreschi dedicati alla vita di San Cono Abate, patrono del paese, realizzati nel 1971 dall’artista barrafranchese G. Pozzanchera. In fondo al presbiterio vi è un altare in marmo del XVIII secolo su cui sono scolpite, in basso, due aquile, simboli araldici della famiglia Trigona, e al centro, in una nicchia, è custodita la più antica effige lignea di San Cono: realizzata nel 1788 dallo scultore Gaspare Giudice. L’altare è sormontato, ai lati, da due piccole statue in terracotta, del XVIII secolo, dei santi Pietro e Paolo, che racchiudono scenicamente un rosone policromo raffigurante una colomba, simbolo dello Spirito Santo. Sul fondo della navata è presente un dipinto, di epoca sconosciuta, raffigurante la deposizione.